L’attitudine che abbiamo nei confronti della vita è un terreno che possiamo rendere fertile e curare, e su cui possiamo seminare tutti i nostri progetti. Si tratta di tutto ciò che ha a che vedere con i bisogni profondi che nella maggior parte dei casi non abbiamo soddisfatto perché troppo impegnati a vivere la vita di qualcun altro.
Carlo Magaletti ci invita a porre l’attenzione su questi bisogni e a viverli sempre in relazione con quelli delle persone con cui entriamo in contatto. Perché la vita è una jam session in cui ciascuno suona una musica unica, e possiamo scegliere che la nostra sia solo la ripetizione continua dello stesso accordo oppure qualcosa di meravigliosamente ispirato. Per suonare insieme, dobbiamo imparare a portare fuori la nostra musica interna e intuire cosa gli altri stanno per suonare. Perché è tutta questione d’improvvisazione, e non ci sono scuse.
«La vita non è altro che uno scambio. È molto simile a una jam session dove dei musicisti, solitamente improvvisando, si ritrovano per una performance musicale. È possibile che nel corso della performance i musicisti si alternino sul palco mentre la musica continua senza sosta. Il ritmo e la melodia possono variare in qualsiasi momento senza alcun preavviso; ci sono momenti in cui è possibile esprimersi con un assolo e altri in cui si deve solo accompagnare, non lo decide nessuno, accade naturalmente. Nella vita accade la stessa cosa: non si sa mai in anticipo cosa succederà».