Dal linguaggio dei gatti al linguaggio segreto degli Dèi, dalla crescita personale alla letteratura metafisica, nella Trilogia dell’Infinito Igor Sibaldi, con sapiente ironia, ci accompagna in un viaggio alla scoperta di ciò che ci attende nel momento in cui decidiamo di varcare l’orizzonte della nostra mente ordinaria e di esporci all’Infinito. E l’Infinito è un’intelligenza, accessibile a tutti, che svela scenari ignoti e fecondi. In un momento di grande svolta evolutiva, in cui molti resteranno indietro e altri si accorgeranno di possedere talenti inauditi, la Trilogia dell’Infinito sta guidando al superamento dei limiti che abbiamo ereditato e della tentazione di lasciare che il mondo ci sottovaluti. È una mappa per il pensiero, un manuale di conoscenza, per trovare ispirazione ovunque e agire. «Perché una persona non riesce?» scrive qui Sibaldi. «Solo perché non osa sapere cosa le manca. Perché non osa? Perché ha paura di disobbedire e di scoprire che tutto, nel mondo, è più docile di quanto si creda».
«Si comincia sempre in un luogo segreto: un luogo senza memoria, perché nessuno si ricorda dov’è. Improvvisamente si è lì, felicemente intrappolati. Non dura molto. Si ha anzi l’impressione di averlo visto soltanto sparire. Tutto qui.
Ma tutto è lì. Lì hai il mondo intero, senza bisogno di voltarti per vederne le parti e per afferrarne qualcosa: è già tutto tuo».